
Chi sono
Mi chiamo Paolo e ho un problema: quando mi chiedono che lavoro faccio, non so mai cosa rispondere. Così mi assale un certo imbarazzo, perché sembra che voglia tenere nascosto il mio lavoro, manco facessi il pianista in un bordello.
Il fatto è che faccio troppe cose, anche molto diverse tra loro: scrivo, fotografo, accompagno turisti, invento tour, disegno loghi e grafiche, organizzo procedure d’ufficio, realizzo libri, creo sistemi di archiviazione, razionalizzo database, contribuisco all’affollamento del web con la creazione di siti… Il commercialista che ha provato ad assegnarmi un codice Ateco ha mollato tutto per farsi monaco in Tibet.
Questo sito, insomma, risponde alla domanda «Ma tu, di preciso, di che ti occupi?», risparmiando a me e al mio interlocutore quel logorato ritornello «Mah, sai… Giro, vedo gente… mi muovo… conosco… faccio cose…».
Effettivamente non c’è un motivo razionale per cui uno dovrebbe porsi questa domanda. Ma se siete qui, cercherò di darvi una risposta.
Che non sarà breve.
Il mio civvù
Stage, call-center, lavoro alle dipendenze pubbliche, associazionismo, partita iva… il mio curriculum sembra uno spaccato di sociologia post-industriale. Se qualcuno volesse scrivere una tesi su di me, lo capisco. Resto a disposizione.
L'università
Lo ammetto: mi sono laureato in Scienze della Comunicazione (Vecchio Ordinamento), indirizzo Comunicazione istituzionale e di impresa.
Il mio capo di imputazione è racchiuso nelle pagine di una tesi in Sociologia del territorio e del turismo dal titolo Subiaco: le cause della paralisi e nuove ipotesi di sviluppo, che mi è valsa la lode.
Il segreto è la velocità: quando la commissione si è accorta del furto ero già fuori dalla sua giurisdizione.
Lo stage
Nel ’75 mio padre è partito militare e ha fatto il carrista a Novara. Quando è toccato alla mia generazione, invece, lo Stato ha soppresso la naia e istituito gli stage. A me sono toccati in sorte sei mesi presso l’ufficio stampa dell’ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo. A conti fatti non so a chi è andata meglio: io ho imparato come si organizza una conferenza stampa ma lui sa portare un carrarmato.
L'attività dipendente
Ho trascorso oltre cinque anni alle dipendenze di enti pubblici e società private. In particolare possono fregiarsi di avermi avuto alle loro dipendenze:
- Progetto Srl (2012)
Ho assaggiato il co.co. co. lavorando per nove mesi (eh sì, un parto) come venditore di spazi pubblicitari su testate legate al settore turistico (Touring Editore, Giunti, Mondadori, etc.). Praticamente ho girato tutta Italia standomene seduto dietro una scrivania romana. Oggettivamente sarebbe stato preferibile il contrario. - ASL Roma C (2012 – 2015)
Ho lavorato quasi quattro anni in sanità, laddove si promuovono corretti stili di vita e sicurezza sul lavoro. Pensate: c’è stato un (breve) periodo della mia vita in cui sembrava che ogni cosa convergesse verso il contratto pubblico a tempo indeterminato. Nel duello tra un decreto Madia che voleva stabilizzarmi e un decreto Brunetta che voleva buttarmi fuori, indovinate chi ha vinto?
L'attività indipendente
Ogni tanto penso che la partita iva sia un approdo inevitabile per chi fa tante cose diverse. Come freelance nell’ambito comunicazione e marketing (sociale e territoriale) ho all’attivo numerose collaborazioni.
Per esempio:
- Comuni ed enti pubblici territoriali vari ed eventuali
- Congregazione Sublacense Cassinese OSB
- Fondazione OFM Fraternitas
- Istituto Superiore di Sanità
- Ordine dei Frati Minori
- Ethea
- Angeli Press
- Istituto INFORMA
Siccome mi annoio facilmente, sono anche giornalista pubblicista, guida turistica e accompagnatore turistico.